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Delega fiscale e assistenziale. Le Regioni a Monti: “Stralciare i tagli alla spesa sociale”


La richiesta sarà ufficializzata presto al nuovo Governo. Il perché l’ha spiegato Lorena Rambaudi, coordinatrice delle politiche sociali della Conferenza delle Regioni: “E’ confusa e per il sociale va azzerata e ridiscussa”. Urgente anche la definizione dei Lea socio-sanitari.

21 NOV - "La scommessa è avere i Lea sociosanitari. Se non avremo questo strumento non riusciremo a fare integrazione: avremo sempre il problema dei finanziamenti". Insomma, serve una politica chiara nel sociale. A chiederlo, rivendicando un paniere socio assistenziale finalmente chiaro e definito, sono le Regioni per bocca di Lorena Rambaudi, coordinatrice delle politiche sociali della Conferenza delle Regioni che, al convegno su disabilità e federalismo dell'Anffas svoltosi a Roma venerdì scorso, ha stigmatizzato anche la delega fiscale e assistenziale dalla quale il precedente governo attendeva 20 miliardi di euro di risparmi.
 
"La partita è ancora aperta”, rassicura. “Non si capiva neanche da dove dovessero arrivare i 20 miliardi di risparmio. Il fatto stesso di avere una riforma fiscale e assistenziale insieme non spiega se i 20 miliardi debbano venir fuori dalla parte fiscale o dalla parte assistenziale. Tuttavia in quest'ultimo caso – sottolinea Rambaudi - significherebbe una sola cosa: dimezzare gli assegni di accompagnamento, l'unica voce significativa esistente. Il resto è già tutto a zero". In ogni caso le Regioni chiedono l’abrogazione dell’art. 10 di quella riforma, quello relativo agli interventi in materia di riqualificazione e riordino della spesa sociale, già osteggiato dalle associazioni dei disabili e dei familiari. "Chiederemo che venga stralciato e che si faccia una riforma - ha spiegato Rambaudi - ma con un metodo diverso e con il coinvolgimento dei livelli istituzionali. Come coordinatore della Commissione ho già chiesto un incontro al ministro del Welfare e sarà di sicuro la prima richiesta che faremo".
Per Rambaudi, il nuovo esecutivo presieduto da Mario Monti accende qualche speranza sul futuro. "Monti terrà i rapporti con le Regioni e gli enti locali e questo ci dà fiducia perché significa un'attenzione ai livelli istituzionali che si era andata a sfaldare".
 
Le Regioni, ha aggiunto Rambaudi, hanno già individuato delle priorità, "tra cui anche il welfare perché ogni Regione sta avendo grosse difficoltà nei bilanci nel trovare uno spazio adeguato di finanziamento al sociale". Un futuro un po’ meno cupo, spiega Rambaudi, ma non mancano le preoccupazioni. "Rispetto alla depressione delle scorse settimane vediamo qualche possibilità di rimetterci a lavoro - ha aggiunto -, sapendo che le difficoltà ci sono. Ci preoccupa più l'impostazione che va a smantellare un sistema, piuttosto del fatto che per un anno o due ci siano pochi soldi. Se si smantella, ricostruire è troppo difficile".
A rincuorare anche la nomina del nuovo ministro della Sanità. "Ci dà speranza l'incarico affidato a Renato Balduzzi - ha aggiunto Rambaudi -, perché aveva collaborato alla stesura del documento dei livelli essenziali a titolo volontario gratuito come docente universitario. E' una persona che conosce anche il sociale e l'esigenza dell'integrazione socio-sanitaria e questo ci dà qualche speranza di proseguire il nostro lavoro".

21 novembre 2011
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